Bragozzo Teresina

Ultima modifica 6 aprile 2022

L’imbarcazione, bene culturale d’eccellenza, è divenuto il simbolo dell’antica marineria di Bellaria Igea Marina che, fra gli anni ’40 e ’50 del Novecento, fu fra le più cospicue della regione.
La Teresina è un bragozzo di circa dieci metri di lunghezza, costruito a Murano nel 1948, utilizzato a lungo come barca da pesca, poi come vongolara negli anni ’80. E’ inattivo dal ’90. Il bragozzo è un’imbarcazione di origini chioggiotte che veniva usato per la pesca costiera nell’alto Adriatico (generalmente da un equipaggio formato da tre uomini) ed era il più diffuso fra la fine del ‘700 e l’inizio del ‘900. Di fatto prese il posto di un’altra imbarcazione molto utilizzata, la tartana, anch’essa di Chioggia. Con l’avvento del motore la fortuna del bragozzo declinò rapidamente e, dopo la seconda guerra mondiale, cadde in disuso.
Il fondo piatto consentiva a questa imbarcazione di superare le secche e, in caso di fortunali, trovare riparo sulla spiaggia senza che lo scafo subisse danneggiamenti. Barca semplice ma robusta, era armata con uno o due alberi con vela al terzo.
Veniva costruito in piccoli cantieri (gli squeri) da maestri d’ascia che si tramandavano l’arte di padre in figlio.
Caratteristici i disegni dipinti sulla prua: la colomba e l’angelo musicante (come per la Teresina). La costruzione dei bragozzi non avveniva seguendo un disegno, ma sagome, i cosiddetti “sesti”.
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Il Bragozzo Teresina, Nerio Zanzini, 2007Varo del Bragozzo Teresina, Manuel Migliorini, 2003
Le dimensioni del bragozzo variarono nel corso del tempo: mentre nel 1700 queste barche raramente superavano le otto tonnellate di stazza, in seguito arrivarono a dieci e fino a quattordici tonnellate, per 12-14 metri di lunghezza; la Teresina misura circa 10 metri.
Nella seconda metà dell’800 lo scafo si ingrandì ulteriormente sino a raggiungere e superare i 16 metri di lunghezza con una stazza di 20 tonnellate e un organico di cinque uomini più il mozzo. La vela armata al terzo è il frutto dell’evoluzione dalla vela latina alla vela quadrata, che portò, appunto, alla vela al terzo e in seguito a quella assiale, oggi in uso sugli yacht.
Il “restauro” della Teresina, uno dei più belli ed ultimi esemplari di questo tipo di imbarcazione, è durato 5 anni. E’ stato realizzato dall’Associazione “Barche sull’Adriatico” di Bellaria Igea Marina che negli anni ’90 e il primo decennio di questo secolo recuperò altre bellissime “nonne del mare”. Il piano velico della Teresina è stato messo a punto dal prof. Riccardo Brizzi.
Nel 2003, a restauro ultimato, l'Associazione "Barche sull'Adriatico" ha donato la Teresina al Comune di Bellaria Igea Marina ed è divenuta così patrimonio della Città. Oggi la sua gestione è affidata, tramite convenzione, al Circolo Nautico di Bellaria Igea Marina.
L’imbarcazione nei mesi estivi torna a veleggiare e staziona sul molo di levante, a pochi metri dal ponte stradale di via del Trabaccolo; d’inverno è messa a secco nel cortile interno del “Noi”, il Museo della Storia e della Memoria di Bellaria Igea Marina, in via Ferrarin, 30D, cortile interno.
Gestore: Club Nautico di Bellaria Igea Marina
Via Rubicone, 22, 47814 Bellaria RN
Telefono: 333 955 0390

Info
Servizio Beni e Attivita' Culturali, Politiche Giovanili e Sport
Sede Biblioteca A. Panzini - Primo Piano
Viale Paolo Guidi, 108 – 47814 Bellaria Igea Marina
Apertura al pubblico:
dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 13.00, giovedì dalle 10.00 alle 17.00
Telefono: 0541.343747 - 0541 343746
Email: a.montanari@comune.bellaria-igea-marina.rn.it
Email: g.gori@comune.bellaria-igea-marina.rn.it


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